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Decreto Dignità: l’entrata in vigore quando è prevista?

lentepubblica.it • 4 Luglio 2018

decreto-dignita-entrata-in-vigoreDecreto Dignità: entrata in vigore, quando è prevista? Il decreto dignità ha passato l’esame del Consiglio dei ministri. Ma quando entra ufficialmente in vigore?


Il governo “vara” il decreto dignità: il provvedimento include un pacchetto fisco “light” con ritocchi al redditometro. Lo slittamento della scadenza dello spesometro al 28 febbraio (dal 30 settembre) e lo stop allo split payment solo per i professionisti. Rivista la norma sulle delocalizzazioni che farà scattare multe da 2 a 4 volte il beneficio ricevuto per le imprese che delocalizzano “entro cinque anni dalla data di conclusione dell’iniziativa agevolata.

 

Decreto Dignità: entrata in vigore ufficiale

 

Come gli altri Decreti le regole sono le medesime: il decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Il decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana.

 

Il Decreto Dignità vede la sua entrata in vigore dal 14 Luglio: infatti è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 13 Luglio.

 

Cosa prevede il nuovo Decreto Dignità?

 

Tra le novità, trattate più in dettaglio in questo articolo, l’obiettivo è scoraggiare le aziende a fare ricorso ai contratti a tempo determinato, preferendo quelli senza limiti di tempo. I datori di lavoro che dovessero ricorrere a un’assunzione temporanea dovranno pagare l’1,9% di contributo addizionale (oggi è all’1,4%) sulla retribuzione imponibile a scopi previdenziali.

 

Sul gioco d’azzardo, si punta al “rafforzamento della tutela del consumatore e per un più efficace contrasto alla ludopatia, a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto è vietata qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni ed internet”. Le sanzioni saranno pari al 5% del valore, ma al minimo 50mila euro.

 

Il decreto sancisce anche la fine dello split payment per i professionistie include modifiche su redditometro e spesometro.

 

In allegato il testo completo del Decreto.

 

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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